di Maria Carta. Da bambina m’alzavo prima dell’alba sentivo qualcuno presso il camino che moveva la cenere. Ma non c’era nessuno. Uscivo con la cesta dei panni in testa facevo il viottolo a piedi per andare al fiume ai lastroni di pietra. Nel buio sentivo echi di passi: erano loro, le ombre m’accompagnavano dal mondo passato. Allora cantavo a voce delirante. Ombre, quante volte veniste fra sassi e rovi a sentire il delirio perduto a correre dietro al viso infocato di bambina voi che sapete la magia di chi nasce col cuore che varca la soglia. Ombre, quando l’attesa intollerabile vi raduna calate giù al profumo delle stagioni ai pensieri rinnovati dell’innocenza voi correte al canto delle...
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